È un alberello spontaneo in Veneto, dalla collina alla bassa montagna. Partecipa alla formazione dei boschi di Carpino bianco, di Castagno e di Faggio. Spesso è piantato o favorito per formare siepi di confine.
FOGLIE
Latifoglie, non-sempreverdi, composte, non-opposte, formate ciascuna da tre foglioline ovali-lanceolate (cm 2-3 x 4-6), intere, verdi sopra e più chiare sotto, con picciolo (della foglia) abbastanza lungo (circa 4 cm).
N.B.
Un importante carattere distintivo è dato dai rami dell’anno e dai legumi giovani che sono pelosetti. Analoga peluria sulla pagina inferiore della foglia.
FIORI E FRUTTI
I fiori sono simili a quelli delle Robinie ma di colore giallo. Fioritura tra maggio e giugno. I frutti sono legumi leggermente schiacciati tra i semi, lunghi 6-10 cm, penzolanti.
Confusione. Solo con l’affine Maggiociondolo di montagna (vedi sotto).
ALTRI MAGGIOCIONDOLI
In Veneto è presente anche il Maggiociondolo di montagna (Laburnumalpinum(Miller) Berchtold et Presl), un alberello molto simile al precedente che si può distinguere osservando i rametti, le foglie e i giovani legumi che sono senza peluria o con rari peli sparsi.
È tipico di ambienti più montani (sale fino a 1600-1700 m).
N.B. Il genere Laburnum comprende altre 4 specie, nessuna delle quali è spontanea in Italia.
Descrizioni tratte da “Piccola guida per riconoscere 50 alberi del Veneto” di Giuseppe Busnardo pubblicata da Veneto Agricoltura