L’Indaco bastardo è un arbusto originario delle regioni orientali degli Stati Uniti d’America. È diffuso nelle foreste alluvionali e nei terreni incolti, nelle piantagioni e nelle cave, è una specie termofila dell’orizzonte collinare, dove cresce lungo i corsi d’acqua e nelle cave, evita i suoli a umidità variabile. È coltivata come pianta ornamentale e per il consolidamento delle rive di corsi d’acqua
FOGLIE
Arbusto (4-6 m) con fusti e piccioli glabri o scarsamente pubescenti, foglie brevemente picciolate, composte di 5-17 paia di foglioline ovali o lanceolate, lunghe da 1 a 6 cm, a bordo intero e punta eretta, con puntini sparsi sulla pagina inferiore.
FIORI E FRUTTI
I fiori sono raggruppati in racemi densi, eretti, brevemente peduncolati, siti all’estremità dei rami. La corolla è violetta, lunga da 4 a 6 mm, senza ali né carena (questo carattere è presente sono in questo genere delle leguminose). Il frutto è un legume ghiandoloso, spesso curvato, lungo da 6 a 9 mm.
Possibili confusioni
L’Indaco bastardo può essere confuso con i giovani individui e i rigetti di robinia (Robinia pseudoacacia). Per distinguerlo valgono i seguenti caratteri: la robinia è spinosa e le infiorescenze sono bianche e cadenti; il fusto dell’Indaco bastardo è peloso.
Descrizioni tratte da “Piccola guida per riconoscere 50 alberi del Veneto” di Giuseppe Busnardo pubblicata da Veneto Agricoltura